sabato 21 giugno 2014


Ch 7: La stella è il marchio del Conte

Scritto da Mizue Tani, illustrazioni di Asako Takaboshi
P. 247
Nuotando nella pozza, quella stessa che ad una prima occhiata era sembrata poco profonda, Lydia e Nico sprofondarono nelle profondità del mare profondo.
Anche se sembrava mare, erano nel territorio delle fate. Era un regno separato, tagliato fuori dalle acque in fondo all'oceano e quindi potevano respirare bene e non preoccuparsi di annegare.
L'acqua non era gelata e non inzuppava i loro vestiti.
Sentì solamente la leggera sensazione di fluttuare e una costante pressione attorno al corpo come se stesse camminando nell'acqua.
Una frotta di pesci blu passò davanti a loro. Lydia seguì Nico mentre erano diretti verso una luce che scintillava debolmente in lontananza, davanti a loro.
Era la città dei Merrow.
C'erano costruzioni che sembravano case allineate sopra una collina, decorate con conchiglie e alghe.
C'era una luce brillante sopra di esse, potevano essere le anime dei pesatori che i Merrow avevano collezionato.
- “Guarda, è un umano.”-
- “Sta camminando liberamente.”-
- “Perciò significa che non è nostro.”-
P. 248
- “E che cos'è quella piccola creatura che porta con sé”-
- “Sembra una fata.”-
- “Tsk, hey, non siamo in mostra, sapete”- borbottò Nico, irritato.
Si poteva dire che c'erano un po' di Merrow che lanciavano loro delle occhiate furtive dalle rocce. I Merrow femmina avevano la parte superiore del corpo esattamente come quella degli umani, effettivamente molto più attraente di quella degli umani, con la metà inferiore del corpo come la pinna di un pesce coperta di scaglie, proprio esattamente come si credeva fosse nelle favole; ma i volti dei Merrow maschi e le braccia erano coperti da squame e avevano pinne sulle teste e sulle schiene. Gli uomini somigliavano molto a dei pesci.
Osservata da una folla di Merrow che cominciava a formarsi, Lydia si fermò.
- “Scusate, non c'è un umano che è appena stato portato qui? Qualcuno l'ha visto?”-
- “Se la loro anima non è ancora stata portata via, devono essere stati portati al ranch.”-
andò verso la direzione che indicava uno di loro.
Non ci volle tanto prima che una collina coperta da alghe verdi apparve in vista.
Banchi di pesci circolavano dentro il ranch. Immediatamente Lydia vide una figura dai capelli d'oro, che li guardava sbalordito.
- “Edgar! Grazie a Dio, non ti hanno ancora portato via l'anima.”-
Si girò a guardare Lydia, mentre lei si affrettava a venirgli in contro, come se non potesse credere a ciò che stava vedendo.

P. 249
- “Non posso credere che saresti apparsa nei miei sogni. Quindi eri veramente arrabbiata con me?”-
- “Questo non è un sogno.”-
- “No, è un sogno. Perché, sono sul fondo dell'oceano, che guardo tranquillamente i pesci che mi nuotano accanto. Oltretutto, non importa quante volte mi pizzichi, ma non fa male.”-
- “Beh, sì, la situazione potrebbe sembrare come se fossi in un sogno. Ma non è che io stia sognando adesso.”-
Improvvisamente, Edgar pizzicò la guancia di Lydia.
- “Ahia! Fa male, cosa stai facendo!”-
- “Hai ragione. Cosa succede?”-
- “Oh, non è importante! Comunque, vieni con me. Ti faccio sapere che sono qui per salvarti!”-
Lydia tirò forte la sua manica. Ma lui si fermò e non si mosse da dov'era.
- “Salvarmi? Ma anche se fossi salvato, non c'è speranza per me. Ermine è morta e non ho abbastanza potere per salvare Raven.”-
- “Raven ha ancora bisogno di te.”-
- “Se fosse catturato dal Principe, userebbero solamente lo spirito in lui, che mi obbedisce, per propositi malvagi.”-

P. 250
- “Allora devi solo non farti catturare.”-
- “Non ti ho detto che è inutile? Anche adesso, per tutto questo tempo, ero sotto l'impressione che fossimo riusciti a scappare dalle sue catene, ma lui ci stava solamente lascinado andare in giro liberamente. E anche per quanto ti riguarda, ho usato uno sporco trucco con te, per cui non c'è motivo per cui tu mi debba salvare.” -
“Quindi hai ammesso che mi stavi ingannando.”-
Lydia sentì una punta di delusione, ma pensò anche che se era questa la situazione, allora non poteva veramente lasciarlo morire.
- “Se tu muori così, allora non ti perdonerò mai. Perché non ti sei tagliato per via del senso di colpa che provavi nei miei confronti...... è perché hai capito che non c'era nessuna stella nello zaffiro della spada, vero? Se non c'è nessuna stella nello zaffiro, allora non sarebbe servito come prova che tu fossi un Conte. Hai realizzato che tutti i tuoi sforzi erano stati inutili, e quindi hai perso ogni speranza.”-
Edgar guardò Lydia con occhi scuri e seri, e fece un sorriso sospirando.
- “Hai perfettamente ragione. Ma ancora.........”-
- “Ti farò pentire con tutto il cuore di aver cercato di uccidermi. Scoprirai che quando sacrifichi gli altri, con quel tuo modo arrogante di fare, tutte le cose brutte che hai fatto ti si ritorceranno contro. ….... Per cui, ti darò quello che non avresti mai avuto se mi avessi tagliato in quel momento.”-
- “.................”-

P. 251
- “Non posso prometterti che andrà bene. Ma se succede, allora dovrai pentirti con tutto il tuo cuore!”-
Tirò un'altra volta la sua manica, dato che la stava ancora guardando con scioccata incredulità, barcollò di fianco a lei.
- “Hey, ora, non possiamo mica rilasciarvi come volete.”-
Un Merrow che sembrava il custode del ranch, apparì e fermò Lydia.
- “Non lo sto facendo per una ragione semplice. Vorrei negoziare per lui, quindi dimmi chi si occupa di custodire la spada del Conte.”-
Vedendosi puntata la spada che Lydia tendeva di fronte a lui, il custode si strinse le spalle, e indicò una casa in cima a una collina.
- “Che compassione per gli umani. Se tutte le femmine sono così testarde, allora piuttosto scelgono di trasformare le loro anime in luci.”-
Guardò il Merrow che fissava compassionevole Edgar, che lasciò lo sguardo vagare con un amaro sorriso e lei s'incamminò fuori dal ranch furiosa.
-“Beh, scusami per essere testarda.”-
- “Io adoro veramente la parte di te in cui dici le cose direttamente.”-
- “Non posso prometterti che le cose andranno bene anche se cerchi di lusingarmi.”-
- “Devi star scherzando Lydia, abbiamo ancora del tempo per tornare indietro.”- sospirò Nico, saltandole sulla spalla.
Quando capì che non lei non avrebbe cambiato idea, si girò verso Edgar.”-

P. 252
- “Hey, tu bruto, anche se sopravvivi a questo, non pensare di essere salvo. Non sarò soddisfatto fino a quando i Brownie non ti avranno strappato ogni ciocca dalla tua testa dorata.”-
- “Nico, è inutile. Mi son fatta aiutare da Edgar a creare una percorso guida per loro. Non farebbero una cosa come quella a una persona a cui sono debitori.”-
- “Cosaaaaaa? Stai dicendo che ti ha aiutato in quello? Porca miseria! Allora per quale motivo sarei venuto qui a salvarlo! Non c'è motivo per cui io stia qui.”-
Forse perché pensò di essere in un sogno, Edgar accettò, senza esitazione il fatto di poter parlare con Nico.
- “Mi dispiace per quello che ho fatto, Nico. Fino a quando il pelo della tua coda non ricrescerà, ti comprerò come regalo, un cappotto con una lunga coda, per nascondere la tua.”-
- “........... sei serio?”-
Sentendo una forte attrazione al suono di una giacca, Nico addolcì il suo atteggiamento.
- “Sì, lo prometto. Ovviamente se riusciremo a tornare indietro.”-
Dopo aver raggiunto la cima della collina e aver oltrepassato il cancello coperto di stelle marine, s'imbatterono in una tenda di meduse che si sovrapponevano l'una all'altra come un disegno in pizzo.

P. 253
Dall'altra parte di essa, apparì un Merrow.
Era il giovane Merrow femmina che avevano incontrato nel castello del Conte Cavaliere Blu.
Guardò sia Lydia che Edgar e fece un sospiro afflitto.
- “Dottore delle fate, che cosa significa tutto questo?”-
- “Sei tu che sei in carica qui?”-
- “No, mio padre.”-
- “Mi piacerebbe incontrarlo.”-
- “.......... Per favore seguitemi.”-
Furono condotti nella stanza.
Non c'erano soffitti nelle case dei Merrow. C'erano a mala pena anche le pareti; solo rocce e pilastri e archi fatti dalle ossa di animali marini allineati uno vicino all'altro, e separati da alghe e tende di conchiglie.
Il Merrow che era suo padre, stava in una stanza che aveva un pilastro particolarmente bello, decorato con le conchiglie di ostriche da perla.
- “Lydia, sei sicura di stare bene? Lui sembra un Merrow testardo”- sussurrò Nico.
- “Hmm, chi lo sa.”-
Lydia mostrò rispetto facendo una riverenza. Edgar stette a guardare curioso al Merrow tarchiato, e lei non si curò del suo comportamento.

P. 254
- “Il mio nome è Lydia Carlton e sono un dottore delle fate.”-
- “Che cosa vuoi.”-
- “Sono venuta per recuperare la stella dei Merrow '”- e dicendo ciò, sollevò la spada e lo zaffiro.
- “Ce l'ha il Conte. Dovreste aver sentito che se il Conte non ritorna, allora non possiamo mettere la stella nello zaffiro.”-
- “C'è qualcos'altro che si può fare? Se questo zaffiro una volta era chiamato “stella dei Merrow”, allora non vuol dire che il suo popolo una volta ha messo una stella in esso?”-
- “È vero. Un segno del legame tra il Re e il Lord Cavaliere Blu, i nostri antenati, che erano stati i servitori del Lord misero una stella davanti ai loro occhi. Noi non possiamo, non c'è nessun Conte.”-
- “Lui è il Conte. Ha ottenuto la chiave d'oro e d'argento e ha risolto l'enigma ed è giunto al luogo nascosto della spada. I suoi Merrow hanno promesso di accettare un nuovo Conte che avesse soddisfatto tutte le richieste della promessa, fatta con il Conte in passato.”-
Edgar si girò per fissare Lydia, sorpreso, ma non aprì bocca.
- “Comunque, non ha soddisfatto l'ultima condizione. Il sangue è stato versato dalla spada.”-
' Quello era il problema.'

P. 255
- “Perché avete messo la condizione di testare la spada qui? Questa non era la condizione originale, ma un motivo per proteggere gli eredi del Conte da tutte le possibili cospirazioni, non è vero?”-
Il Merrow rimase in silenzio, per cui Lydia scelse attentamente le parole e continuò.
- “ Forse c'è la possibilità che qualcuno sfrutti chi discende dal Conte. Ci potrebbe essere la possibilità di qualcuno che lo minacci e lo accompagni per mettere le mani sulla gemma. Ma questa è una spada fatta di magia. Non può ferire gli eredi del Conte e i suoi complici fidati. Non ho ragione?
- “.......Hai perfettamente ragione. Figlia della terra. Tutti quelli che sono venuti reclamando la spada e dichiarando di essere se stessi il Conte, hanno voluto testare la spada. Se c'era chi ha versato sangue per la spada, allora era anche un nostro compito di eliminarlo.”-
Se lui fosse il vero Conte, non avrebbe frainteso il significato dello con una stella.
Non ci sarebbe stato modo per lui di portare qualcuno come sacrificio, e gli unici che avrebbe dovuto portare con sé avrebbero dovuto essere quelli di cui si fidava.
Ma se c'era la possibilità di qualcuno che avesse versato il loro sangue qui, allora quello avrebbe provato che fosse qualcuno malintenzionato che era riuscito ad entrare nel gruppo. Perciò se il vero Conte fosse stato in quel gruppo, sarebbe stato ancor più importante per i Merrow proteggere il Conte ed eliminare quelli che avevano un obbiettivo malvagio.

P. 256
- “Quindi rinunciare alla spada in cambio della vita dell'anima di colui che ha sparso il sangue vorrebbe dire che voi Merrow avete contorto la vostra promessa con il Conte.”-
- “Abbiamo agito come da promessa. Se lo neghi, allora figlia della terra, questo significa che dovremmo riprenderci la spada che hai nelle tue mani e trascinare tutte le anime che erano presenti in quella caverna nell'oceano.”-
“Aaah, forse è stato sciocco da parte mia pensare di poter contrattare un accordo con i Merrow. Questo non va bene, devo pensare a qualcosa”, Lydia era in panico e cercò di pensare un piano nella sua testa.
- “Questo......, non avrebbe dovuto essere lo scopo originale di voi Merrow. Sarebbe una sfortuna per voi Merrow e per gli isolani continuare ad aspettare per l'eternità il discendente del Conte che potrebbe essere morto”-
Lydia deglutì l'ansia che le si stava formando in gola. Doveva in qualche maniera far sì che acconsentissero alla sua idea.
- “Per cui, vorrei chiedervi di accettare lui come vostro nuovo Conte.”-
Il Merrow guardò verso Edgar, con uno sguardo visibilmente irritato.
- “Stai dicendo che dovremmo accettare un ladro?”-
- “Sì, lui forse è un ladro e tratta gli altri come nullità, ma la più importante e unica qualità in lui è che non abbandona mai il suo compito di nobile.”-
- “Una unica buona qualità' è un po' scortese, sai”-
Non prestando attenzione a Edgar, Lydia continuò.

P. 257
- “Non è questo il compito che voi Merrow desiderate nel Lord feudatario umano? Prenderà tutte le responsabilità, incluso per voi Merrow il poter continuare a vivere in quest'isola.”-
- “Aspetta un momento Lydia.”-
- “Non puoi dire che non lo puoi fare, tu puoi. Sei un nobile. Qual'è il problema di avere delle fate che vivono nel tuo feudo.”-
- “Beh, sì. Ma avere solo l'approvazione dei Merrow non mi farà un Lord.”-
- “Quindi, tutto ciò di cui abbiamo bisogno è la stella nello zaffiro.”-
- “Sei dici di voler così tanto quella stella, allora vorrei chiederti se comprendi la nostra situazione, dottore delle fate.”-
- “Certo che sì, io”-
- “Accetti il nostro compito di agire secondo ciò che è stato promesso con il Conte Cavaliere Blu?”-
- “....... sì”-
- “Lydia, no!”- gridò Nico improvvisamente.
Era un accordo-trappola preparato dai Merrow. Era già troppo tardi quando Lydia lo capì.
Guardò in basso per vedere che c'era dell'acqua che stava strisciando su, attorno ai suoi piedi.
- “Forse accetteremo anche la tua proposta. Potrai avere la stella. Comunque in cambio di te. L'anima di un dottore delle fate ha molto più valore di quella di una mera anima umana.”
P. 258
Ciò che era importante per i Merrow era che non rompessero la promessa con il Conte. Lydia aveva cercato di prendere un vantaggio attraverso ciò e aveva cercato di far accettare forzatamente Edgar come Conte, ma loro le avevano tolto la terra da sotto i piedi.
Sembrava che i Merrow si fossero intestarditi all'idea che la cosa che sarebbe stata scambiata con la gemma dovesse essere un'anima umana.
Anche se ci fosse stato del pregio nel rendere Edgar un Conte, avevano sottinteso che non c'era la promessa nel presentare una nuova stella.
- “Aspettate”- disse Edgar e si mise di fronte a Lydia.
- “Il vero significato del contratto che tutti voi avete fatto era di accettare la stella dal discendente del Conte e di imprimerla nello zaffiro, giusto? Allora, dovreste fare uno scambio con la mia stella.”-
Lydia fu sorpresa e in panico per quello che lui stava improvvisamente dicendo.
- “T-tu non hai nessuna stella.”-
- “Ce l'ho, proprio qui.”-
Edgar tirò fuori la sua lingua come un bambino e mostrò loro la croce marchiata su di essa.
- “Forse non è la stella del Conte Cavaliere Blu, ma il punto è di mantenere l'onore di non rompere la promessa, giusto? Allora, è tutto a posto fino a quando rispettiamo le formalità. In questo modo non dobbiamo cambiare l'interpretazione, e voi Merrow sarete in grado di agire esattamente come nella promessa.”-
P. 259
- “Che modo interessante di pensare.”-
- “Proprio come Lydia ha detto all'inizio, proteggerò il diritto di voi Merrow di vivere nell'isola. Ovviamente se mi accetterete.”-
Il modo in cui Edgar parlò, con un atteggiamento fermo e risoluto lo fece assomigliare al Lord Cavaliere Blu che doveva aver preso posizione contro i Merrow in una sola volta.
I Merrow sembrarono rimuginarci su, ma fu sono per un istante. La fangosa acqua che stava affondando i piedi e le gambe di Lydia, si ritirò in fretta.
- “Hmm, una stella ha sei punte. Beh, dovrebbe andare. La stella zaffiro è una stella a cinque punte, ma non c'è una regola che la 'stella dei Merrow' debba essere quella.”-
Un vento, no, il mare che si sollevava, roteò attorno a Lydia e Edgar.
- “Chiedo al nuovo Conte Cavaliere Blu di non dimenticare che i Merrow sono diventati i suoi sudditi.”-
- “Ecco che viene l'onda”- sbottò Nico, arrampicandosi sulla gonna di Lydia. In quel momento, Edgar strinse Lydia al suo petto.
- “C-cosa stai facendo!”-
- “Sembra che sarà pericoloso.”-
- “Sto bene.”-
- “No, dicevo per me.”-

P. 260
- “Eh?”-
- “Non sembra più sicuro se mi aggrappo a te?”-
- “...... aggrapparti? Questo è come se fossimo abbracciati!”-
- “Volevo anche esprimere i miei sentimenti di gratitudine. Per aver posto la tua vita in prima linea per salvarmi.”-
- “Non fraintendere. Ho solo fatto il mio lavoro...... e poi le mie difese erano deboli e si sono approfittati di me.”-
La strinse forte a sé.
Erano in una posizione dove lei poteva solamente sistemare la sua guancia contro la sua spalla, ma Lydia improvvisamente sentì il corpo rilassato e lacrime riempirono i suoi occhi.
Aveva pensato veramente che non sarebbe riuscita a farcela.
- “Questo lato di te è così...........”-
Non poté sentire tutto quello che Edgar stava dicendo, perché entrambi, più l'animale furono inghiottiti da una violenta marea.
- “Giovane lady, …........ giovane lady, state bene?”-
Il corpo di Lydia veniva scosso e lei lentamente aprì gli occhi.
- “Oh, grazie a Dio, siete sveglia.”-

P. 261
C'erano due uomini sconosciuti che la stavano scrutando. Lydia era stata portata nella stanza della casa di qualcuno.
- “Siete stata trovata svenuta sulla riva. Sebbene fossimo noi quelli ad avervi trovata, i proprietari della casa dicono di non avervi mai vista, e voi non sembrate una residente di quest'isola, quindi questo significa che siete Miss Lydia Carlton?”-
Lydia non era ancora completamente sveglia, ma annuì distrattamente.
- “Sì...... sono io. Voi chi siete.....?”-
- “Siamo la polizia di questa provincia. Ci era stata data la denuncia da Londra, da parte dei poliziotti della possibilità che voi foste stata rapita e confinata su quest'isola Mannor, per cui eravamo venuti per investigare.”-
- “Sembra che due giorni fa, vostro padre, Mr. Carlton, abbia presentato una denuncia.”-
Quindi suo padre doveva aver avvisato la polizia prima che venisse qui assieme ai fratelli Gossam.
Lydia si alzò in fretta. Nico, che era proprio vicino a lei, fece un miagolio.
“Dov'è Edgar?”
- “Comunque, vorremmo farle domande sull'uomo che è stato trovato collassato con voi, anche lui sulla riva.”- fece il poliziotto, che si girò in direzione della porta aperta della camera accanto, e anche Lydia diede un'occhiata e vide Edgar disteso sul letto con gli occhi chiusi.
Il poliziotto si avvicinò alla porta e fissò Edgar sospettoso.
- “Ha le stesse caratteristiche del ladro che si era introdotto nella residenza di Gossam e che si diceva avervi rapito.”-
P. 262
- “Oh, no, quello........”-
Mentre Lydia si stava arrabattando nel parlare, uno dei poliziotti notò la spada poggiata contro il muro accanto al focolare.
La spada del Conte Cavaliere Blu lasciata giù e scoperta in quel modo, la faceva sembrare una spada molto più pomposa e millantatrice di quanto non fosse sembrata nella cava, che sembrava sconnessa dalla realtà.
- “È davvero una spada anacronistica per questo tempo. Siete forse stata minacciata da questa arma pericolosa e lui.....”-
- “Non la toccate.”-
Edgar si alzò in maniera stanca e lenta, nell'altra stanza.
- “È la mia spada.”-
Il poliziotto doveva essere stato preso alla sprovvista dalla sua tagliente presenza e aveva deciso di rimetterla al suo posto. Ma si riprese e si girò a chiedergli.
- “Anche voi siete sveglio. Scusatemi, ma posso domandare il vostro nome?”-
- “Milord!”-
Proprio allora, la porta frontale si aprì sbattendo.
Chi irruppe era il custode, o Mr. Tomkins, il maggiordomo della famiglia Ashembert.
Il maggiordomo si fermò quando vide Edgar e velocemente stette in piedi dritto, fece un cenno per salutare i due poliziotti e vivacemente camminò verso il suo nuovo padrone e s'inginocchio di fronte a lui.
P. 263

P. 264
- “ E' per me un piacere darvi il benvenuto, milord.”-
Molti maggiordomi nella sua famiglia dovevano aver aspettato il giorno in cui avrebbero potuto dirlo. Perché lui sembrava emozionato.
- “Per favore, scusatemi per essere in questi abiti informali. Il proprietario di questa casa, mi ha informato che eravate qui, ma è stato così improvviso, sono corso qui il più prsto che ho potuto, quando ho saputo che il padrone di questa casa era ritornato vivo.”-
- “Va bene, non preoccupatevi per questo.”-
- “Aspettate un momento..... allora questo significa che questo gentiluomo è”- chiese il poliziotto, avendo ancora un'espressione sospettosa.
- “Questo gentiluomo è il Conte Ashembert, il lord dell'isola Mannor”- replicò Tomkins.
- “E' sicuro? Non avevo mai sentito che il lord stesse vivendo su quest'isola.”-
- “Sì, dal momento che è stato via per molto tempo.”-
- “Tomkins, potresti portarmi un bicchiere d'acqua.”- ordinò Edgar, come disinteressato al domanda del poliziotto diede un'ordine al maggiordomo come se ciò fosse un'abitudine. Ovviamente, era abituato a comandare le persone.
- “Sì, subito”- rispose il maggiordomo, e felice si diresse in cucina.
- “Allora, milord, potreste spiegarci come avete incontrato Ms Carlton e come entrambi siate finiti sulla riva? C'era un denuncia nella quale lei era stata rapita.”-

P. 265
- “Oh, quest'uomo ha salvato la mia vita!”- sbottò senza pensare al perché avrebbe dovuto coprire un criminale come lui.
Ma alla fine, ma era stata Lydia a prendere la decisione di andare assieme ad Edgar. Senza capire, che lui stava nascondendo un terribile piano nei suoi confronti. E anche quando l'aveva scoperto, non era riuscita a scappare via. E ciliegina sulla torta, lo aveva seguito nel territorio dei Merrow per salvarlo e quindi non aveva nessuna intenzione di consegnarlo alla polizia ora.
- “Quelli che hanno cercato di rapirmi erano gli otto fratelli della famiglia Gossam e credo che siano
ancora svenuti nel sotterraneo del castello. Per favore arrestateli.”-
- “Otto uomini sono svenuti in una cella sotterranea? Milord, siete voi che ne avete affrontati così tanti?”-
Edgar scosse la testa e guardò Lydia come se anche lui volesse sapere la risposta.
- “Umm,...... devono essere stati i miei amici.”-
- “Se non è troppo un problema, vorremmo fare loro delle domande.”-
Lydia non seppe cosa rispondere. Se gli avesse detto che erano state le fate, allora le avrebbero riso dietro.
Vedendo Lydia in quello stato, Edgar comprese e rispose per lei.
- “Sarebbe impossibile, dal momento che sono fate.”-
Sorrise a Lydia. Come amici che condividevano uno stesso segreto.

P. 266
Il poliziotto fissò entrambi con aria dubbiosa.
Ci fu altra confusione vicino alla porta.
Chi entrò caracollando era Carlton, con anche Raven con lui.
- “Padre!”-
Lydia corse verso il padre e si lanciò tra le sue braccia.
Mentre entrambi erano felicissimi nel loro sicuro ricongiungimento, lei riuscì anche a dare un'occhiata a Edgar e Raven che si stavano dando un'intensa stretta di mano.
Sapeva che per entrambi questo non era un finale su cui gioire follemente. Il dolore per aver perso Ermine doveva essere grande.
Ma Lydia era riuscita a non farsi uccidere da Edgar. Forse la morte di Ermine era stata in grado di far comprendere a Edgar il sentimento di Lydia che aveva voluto disperatamente salvare suo padre.
Ecco perché, molto probabilmente, la ragione per cui Edgar non aveva tagliato Lydia ma se stesso, non era perché era disperato dal fatto che non ci fosse una stella nella spada.
Forse, tutto non era una bugia.
Come quando diceva di non poter mentire a Lydia, come sua abitudine, quando si era tagliato con la spada.
Non voler ferire gli altri, per quanto fosse possibile, doveva anch'esso essere stato un reale desiderio di Edgar ed ecco perché aveva mantenuto la promessa che avrebbe aiutato Lydia e suo padre.
O per lo meno sperava che fosse così.

P. 267
- “Oi, Lydia, vai fuori e guarda.”-
Alla voce di Nico, alla fine si allontanò dal padre.
Carlton venne fermato dal poliziotto che stava aspettando con impazienza che i due terminassero il loro felice ricongiungimento e lo bombardò di domande. Dopo che Lydia ascoltò il padre spiegare che sia lui che Raven avevano legato i fratelli Gossam a uno stipite del cancello, s'incamminò fuori dalla casa.
La vista dell'oceano si spalancò davanti a lei.
Completamente differenti dalla prima volta che erano arrivati sull'isola, le onde sciabordavano calme sulla riva.
Riuscì a vedere un gruppo di Brownie che remava su un tronco come fosse una barca sulle onde.
Sentì che sarebbero veramente riusciti a fare avanti e indietro tra la terra e l'isola, più sicuri adesso di quanto non fossero in passato.
Lydia guardò Nico correre verso di loro dopo averle detto che sarebbe andato a vedere i Brownie andarsene e lei ritornò nella casa.
Prese la spada del Conte Cavaliere Blu che era stata posta contro il muro vicino al focolare e vide che c'era una stella a forma di croce che brillava luminosa al centro dello zaffiro.
- “È stato così magico. Ancora penso che quello che è successo è stato tutto un sogno, eppure questa gemma prova che è reale.”-
Non aveva notato che Edgar le era proprio affianco.
Il suo starle così vicino, le fece ricordare il modo in cui erano stati l'uno tra le braccia dell'altro proprio un momento prima, e il suo cuore cominciò a battere senza ragione.

P. 268
Per Edgar, quello doveva essere stato solo una parte del sogno in cui era stato, ma per Lydia, era accaduto nella realtà.
- “Per cui, ti stai pentendo un pochino adesso?”-
Anche se era solo per ridurre il suo imbarazzo, sapeva di averlo detto in modo che non era carino per niente.
- “Sì, ho imparato che se sei con una persona ingenua, allora non puoi sapere cosa potrebbe succedere. Ho scoperto che stare con persone simili può scombinare un piano e in qualche modo non ti fanno sentire bene e quasi ti uccidono.”-
Ma Edgar non fu affatto gentile nel modo in cui lo disse con quel suo ghigno. Le sembrava come se lui volesse litigare.
- “Aspetta un attimo. Mi stai prendendo in giro dicendomi che sono una credulona e che si può approfittare facilmente di me?”-
- “No, no. Sono veramente grato. In più, mi piace pensare che c'era qualcosa di speciale tra di noi. Sembra che tu non sia in grado di abbandonarmi.”-
Le lanciò uno sguardo seducente, cosa che la fece barcollare indietro ancor di più.
- “Ah..... non ti ho detto di non farti l'idea sbagliata.”-
- “Ma sai, una ragazza non andrebbe normalmente a cercare e salvare l'uomo che stava cercando di ucciderla. Ma anche se stessi sbagliando, sarei molto più che estasiato.”-
- “I-io volevo solo che ti pentissi di quello che avevi fatto! E ancora, cos'è questo tuo atteggiamento sul fatto di averti cercato e salvato? E parlando in generale, è un'errore grave pensare a cose che non vanno come pianificate e cercare di fare alle persone le cose che dici loro. Questo prova che sei insensibile.”-
P. 269
- “Beh, non credo di non aver raggiunto l'obbiettivo di farti credere in me. Se tu non avessi saputo la verità, non credi che ti saresti innamorata di me?”
Anche se era arrabbiata dal suo eccessivo auto-compiacersi, quasi vacillò per il suo sorriso affascinante.
- “Sei davvero un'arrogante mascalzone. Avevo torto nel pensare che ci fosse del buono in te. Ascoltami bene, non ti perdonerò mai e non intendo nemmeno perdonarti!”-
Cielo, quest'uomo è davvero senza speranza.
Lydia gli passò accanto per andarsene.
- “Aspetta.”-
- “È troppo tardi per rimediare....”-
- “Lascia la spada qui. Se no non riuscirò a mantenere la promessa con i Merrow.”-
Lydia non riuscì a non aumentare la sua rabbia.
Gli lanciò la spada bruscamente.
- “Sarai felice se hai la spada, giusto, allora eccola. Questo pone fine al mio lavoro. Non voglio rivedere più la tua faccia. Non comparirmi mai più davanti. Capito?”-
Mostrando la sua resa, Edgar alzò le mani. Con quel gesto sembrò che volesse prenderla in giro, e aumentò la sua rabbia ancor di più.

P. 270
Dicendo “addio” ansimando, Lydi si girò per andarsene.
Trascinò il padre che era immerso in una profonda conversazione con la polizia e lasciò la casa.
- “Padre, andiamo subito a casa. Voglio dimenticare tutte le cose brutte che sono successe!”-
- “Ti mostra veramente in maniera diretta la sua rabbia. È quasi rigenerante.”-
Ascoltò Lydia lamentarsi a voce alta abbastanza da riuscire a sentirla, e prese la spada, si strinse le spalle come se si stesse divertendo.
Raven avanzò verso di lui.
- “Lord Edgar, perché avete fatto apposta a dire qualcosa che avrebbe fatto arrabbiare Miss Carlton?”-
- “Immagino, per nascondere il mio imbarazzo.”-
- “Um-hm.”-
- “Perché le ho detto che quella parte di lei era tenera, mentre la stavo abbracciando.”-
- “Non dovrebbe essere così imbarazzante. Pensandoci, credo che voi abbiate detto cose molto più imbarazzanti.”-
- “Non capisci Raven. È facile dire qualcosa se non la indendi dire.”-
- “..... allora, non sarebbe inutile se lei taglia i ponti con voi.”-
Edgar fece un'imperturbabile ghigno.

P. 271
Ma spense il sorriso e lentamente abbassò gli occhi in un'espressione scoraggiata.
- “Non dovrei trattenermi per un po'?”-
Raven stette in silenzio con il solito viso inespressivo, ma se lo si guardava da vicino, c'era un complesso miscuglio di confusione e tristezza nei suoi occhi.
Edgar posò la mano sulla sua spalla.
- “Andiamo a raccogliere qualche fiore. Per renderle omaggio.”-

- “Oh mio Dio, che cosa significa questo!”-
Erano passate due settimane da quando Lydia e suo padre erano tornati nella casa di Carlton a Londra e si erano goduti la Pasqua insieme e quando Lydia prese il giornale lanciò un grido acuto.
Un articolo del giornale diceva che l'erede della famiglia del Conte era ritornato dopo trecento anni d'assenza e gli era stato permesso un incontro regale con la Regina e gli era stata riconosciuta la sua posizione nella corte da Sua Altezza, ma non era questo il problema.
Il problema stava nella parte in cui il rampollo della leggendaria famiglia del Conte che si diceva avesse una terra nel paese delle fate, avesse assunto un dottore delle fate privato.
Il nome che era stato stampato era “Lydia Carlton”.
- “Stai scherzando!”-

P. 272
Lydia si precipitò per lamentarsi col padre. Ma si pietrificò quando vide Nico che stava facendo delle pose di fronte ad un lungo specchio,.
Il gatto indossava un fine soprabito con una coda, lunga abbastanza per nascondere la sua, e orgogliosamente si guardò nello specchio, mettendo a posto soddisfatto il suo pelo.
- “Nico, quello è …...”-
- “Aah, sì, è appena arrivato. Sono sorpreso che si sia effettivamente ricordato della sua promessa. Forse lui è un delinquente, ma non credi che abbia un buon gusto?”-
Lei ebbe un brutto presentimento.
- “Lydia, è arrivata una lettera per te.”-
Proprio allora, suo padre le si avvicinò.
La testa di Lydia era ancora distratta da Nico e prese la lettera senza pensarci troppo, ma quando vide il grande stemma sulla ceralacca, le sue sopracciglia si aggrottarono mentre il suo brutto presentimento crebbe ancor di più.
Prese tempo mentre nervosamente tagliò il sigillo.
[ Cara Miss Lydia Carlton,
Vorremmo informarla di questa felice occasione di essere stata assunta come dottore delle fate privato della famiglia del Conte. Per quanto riguarda la sua posizione, per favore faccia una visita alla dimora della famiglia in città il più presto possibile. Inoltre, anche sua Regale Altezza è a conoscenza del suo coinvolgimento con il governo del feudo inglese nel regno delle fate, come dottore delle fate privato della famiglia del Conte. Vorremmo informarla di accettare con attenzione questa offerta, in maniera tempestiva, perché sarebbe il meglio per il suo bene.
Sinceramente,
Conte di Ibrazel
Edgar J. C. Ashembert ]

P. 273
Il che voleva dire che non le era stata data l'opzione di rifiutare.
Lydia tremava dalla rabbia e strinse le mani in pugni stretti.
- “......... QUELLO SCHIFOSO FARABUTTO!”-

Traduzione di Lucyl Kappa Kanwar

1 commento:

  1. Stupendo finale!
    Per uscirne vivi, sono "serviti" entrambi.
    La conclusione dell'avventura ha un sapore agrodolce, visto la morte di Ermine.
    Il finale della novel però fa sorridere.
    Edgar ha trovato il modo di riallacciare i ponti con Lydia. Lei è fregata!
    Non vedo l'ora di buttarmi in nuove avventure.
    Spero presto di iniziare il volume 2.
    Grazie!

    RispondiElimina

Powered by Blogger.