lunedì 25 gennaio 2016



Cap 4: La spia dalla gang di ladri Robin Hood
Scritto da Mizue Tani, illustrazioni di Asako Takaboshi


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    - “E, quindi, Lord Edgar, gli avete mostrato la spada?”-
    - “Gliel'ho mostrata. La stava ammirando sinceramente, ma questo è tutto.”-
    Rimanendo in piedi in contrazione, Raven ci pensò su profondamente. Edgar era appoggiato sul bracciolo del sofà con il suo gomito.
    - “Potrebbe essere solo una coincidenza.”-
    - “Comunque, sarebbe un'informazione di valore lo scoprire che la vera spada sta in questa casa e che tipo di forma e disegno abbia.”-
    Edgar rimuginò sulla lettera di minacce dalla 'Luna Scarlatta' che gli ordinava di consegnare la spada e sul fatto che Paul volesse darle un'occhiata.
    - “E' vero. Ma Paul, non sembra il tipo che può fare la spia. La sua reazione quando ha guardato la spada sembrava completamente naturale.”-
    Quando era giovane, era ingenuo e credeva facilmente a quello che le persone gli dicevano ed era un ragazzo che mostrava immediatamente cosa stesse pensando.

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    Non riusciva a credere che lui avesse l'abilità di recitare per ingannare gli altri.
    - “No...., sono completamente consapevole, Raven. Per un'artista fare parte di un'organizzazione segreta è una moda. Dovrei decidere più cautamente come hai detto.”-
    Grandi organizzazioni come i Massoni e i Rosacruciani. Erano alcuni nobili e studenti istruiti che avevano un posto in essa. Le persone da fuori li vedevano come misteriosi e molto spaventosi e si diceva nell'ombra che stessero complottando qualcosa di inimmaginabile, ma in verità, il loro senso di uno scopo era sottile. Dall'altra parte, organizzazioni veramente pericolose non emergerebbero nelle dicerie della gente e manipolerebbero la società da dietro le quinte.
    Se la 'Luna Scarlatta' era una gang alla Robin Hood, allora avrebbero dovuto essere degli eroi della parte bassa della società. Comunque avevano come bersagli gli sporchi soldi collegati con il Principe. Cosa che significava, per qualcuno che aveva un posto in quell'organizzazione, che non si vedevano come se stessero commettendo un crimine, ma più come se stessero lottando per i loro ideali. Non sarebbe stato strano per qualcuno come Paul essere ipnotizzato da questa cosa.
    - “ Le informazioni che abbiamo fino adesso di lui è che è nato a Kanata, i suoi genitori hanno divorziato quando era giovane e sebbene abbia vissuto con sua madre, quando lei è morta è ritornato in Inghilterra ed è stato preso da suo padre e pittore Andrew Foreman. Mentre stava frequentando la scuola, suo padre si è ritirato dalla pittura e sta correntemente vivendo a Dover. Da allora, Paul ha vissuto da solo a Londra. È conosciuto come una persona con una buona condotta e non ci sono cattive voci sul suo conto dalla scuola in cui è andato o dai suoi vicini ed è dedito alle sue opere d'arte.”-
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    Mentre stava ascoltando, Edgar aggrottò le sopracciglia.
    Raven lo vide e si fermò e aspettò silenziosamente che il suo padrone parlasse.
    - “Andrew Foreman? Non O'neill?........ Beh, protrebbe anche dire che il padre di Paul aveva un nome diverso che usava come pittore.”-
    - “Non ci sono informazioni riguardo ciò nella mia investigazione. Se si parla di un dipinto firmato da Mister Foreman, ce ne sono molti, ma nessuno con O' neill.”-
    Quando Paul era apparso, a Edgar non era molto che il suo nome fosse cambiato da quando l'aveva conosciuto in passato. C'erano tanti casi di quando un artista o un attore cambiavano i loro nomi a loro piacimento. Ma secondo la memoria di Edgar, suo padre era conosciuto come pittore con il nome di O'neill.
    - “Allora Raven, investiga sul pittore chiamato O'neill.”-
    Se un pittore chiamato O'neill esisteva ed era il vero pittore che il padre di Edgar aveva assunto per creare dipinti per la sua casa, allora Paul, che si supponeva fosse il figlio di O'neil, stava attualmente assumendo un nome falso.
    Forse da lì, poteva essere concreta la possibilità che Paul fosse in qualche maniera connesso alla 'Luna Scarlatta'.
    - “Capito.”-
    - “Quindi, che ne dici della gang Robin Hood?”-

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    - “Proprio come Lord Edgar aveva detto, dopo che sono stato in un po' di negozi di seconda mano, c'è stato qualcuno che è andato a vendere un violino. La polizia ha dichiarato che hanno cercato tutti i dottori di Londra, ma non c'era stato riscontro con l'uomo a cui erano state tagliate le dita. Ma, sì è sicuri che le ferite dell'uomo siano state curate da un dottore segreto o qualcuno nell'organizzazione.”-
    Ma Edgar immaginò che se avesse perso tutte le sue dita, non sarebbe stato in grado di suonare il suo violino.
    - “Puoi dare conferma del violino?”-
    - “Sì. C'è un segno che ho procurato io quando mi sono battuto contro di lui. Solo, che quello che era venuto a venderlo, era un grasso uomo con la barba nera, per cui gli deve essere stato chiesto di andare a venderlo o qualcosa del genere.”-
    - “Non sei stato in grado di identificare quell'uomo.”-
    - “Sì. Tutto quello che ho scoperto era che era vestito bene e indossava un anello con una pietra rossa. Questo è tutto quello che il proprietario del negozio ricorda.”-
    - “...... un anello con una pietra rossa.”-
    - “Dal momento che era un negozio di seconda mano, il proprietario era piuttosto familiare con le pietre e quindi era curioso di sapere se era una pietra di luna rossa.”-
    Pietra di luna; la 'luna' scarlatta.
    - “Lord Edgar, esiste una pietra di luna rossa?”-

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    - “Sì. C'è ne sono di rosso, e bianco e blu.....”-
    Mentre lo disse, Edgar ebbe la sensazione di averne visto una rossa recentemente. Ma, non riusciva ricordare dove. Aveva speso i giorni a svolazzare tra la nobiltà e un po' di persone che aveva incontrato, senza fine. Erano il tipo di persone che erano abituate ad indossare gemme accattivanti. C'erano sicuramente un po' di loro che erano di forma corpulenta e con capelli neri. Mentre ci stava pensando, ci fu il suono di qualcuno che bussava. Ma, non proveniva dalla porta, ma dalla finestra. Raven l'aprì e un gatto dal pelo grigio entrò nella stanza.
    Che tipo di gatto è uno che riesce a bussare.
    - “Ciao Nico, hai bisogno di qualcosa?”-
    - “Puoi chiamarlo ferma e lascia andare Lydia? È già passata l'ora per lei di andare a casa, eppure il Signor artista è ancora assorto nel suo lavoro.”-
    Il gatto saltò sul sofà miagolando le sue lamentele, sdraiandocisi in un atteggiamento superiore e potente. Proprio perché si comportava in quel modo, non sembrava un gatto.
    Ma se Nico era ancora lì, allora questo significava, pensò Edgar.
    - “Raven, Lydia sta ancora facendo da modella per Paul?”-
    - “Adesso che ci penso, sì.”-
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    - “Guarda che ora è. Digli di lasciarla andare subito a casa.”-
    Una volta che Raven lasciò la stanza, Nico fece un miagolio come per chiamare Edgar. E poi, lo guardò come se lo stesse biasimando.
    - “Ho per caso sentito che Mister artista potrebbe essere una spia? Soprattutto che potrebbe essere connesso a quell'istruttore di danza di quell'incidente?”-
    - “Stavi forse spiando? Nico.”-
    - “E' sicuro lasciare un uomo del genere vicino a Lydia.”-
    - “Ahh, quindi sei preoccupato per Lydia. Non è che sia definitivamente sicuro che lui sia una spia, e ci sono gli occhi vigili dei domestici di questa casa, per cui non saranno lasciati soli.”-
    Nico mosse il collo come se stesse dicendo che fastidio.
    Edgar alzò la testa perplesso rigurado qualcosa.
    - “Nico, stai per caso parlando come un umano?”-
    - “Miaaaao.”-
    Il suo piagnucolio felino suonò come se fosse stato fatto apposta.
    Lui avanzò verso Nico, che era sul sofà.
    - “Hey, pensi che Lydia si fidi più di Paul che di me?”-
    - “Non rientrerebbe chiunque nella categoria di fiducia se paragonato a te?”-

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    - “Potrebbe essere che gli piaccia più lui di me.”-
    - “Non chiedermelo.”-
    - “...... si sentirebbe ferita se fosse una spia?”-
    Anche Nico si fece silenzioso a quello.
    - “Ecco perché, Nico, dovresti consigliare a Lydia che dovrebbe scegliere me. E mentre sei lì, potresti lasciarle conoscere la parte cattiva di Paul. Non è una buona idea?”-
    - “Ummm, anche se si scoprisse che il pittore è una spia, ho come la sensazione che lui resterebbe ancora più preferibile di quanto possa esserlo tu......”-
    - “E' meglio non mettersi contro di me.”-
    Raven entrò nella stanza che Paul stava usando per dipingere la sua opera, e gli ricordò che aveva fatto tardi, cosa che lo affrettò a mettere giù il suo pennello.
    Era il tipo che perdeva il senso del tempo quando veniva assorto da qualcosa.
    Sebbene, anche Lydia era rimasta a pensare su qualcosa, per cui aveva per il senso tempo anche lei. Stava cercando di pensare a un modo per affrontare il problema tra le fate, una volta che la 'luna' fosse uscita dal dito.

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    Si chiese se non fosse una buona idea, quella di mandare via sia il kelpie e le fate di campo. Ma alla fine, non se ne uscì con niente e quindi Lydia bussò alla porta dello studio di Edgar, così da potersene andare a casa. Perché aveva chiesto a Raven e lui le aveva detto che Nico si trovava lì. Ma invece di una risposta, sentì della confusione come se ci fosse una lotta in corso. Sorpresa, Lydia spalancò la porta e allora una palla di pelo grigio venne saltando tra le sue braccia.
    - “Nico, cos'è successo?”-
    - “Dannazione, quell'uomo è terribile! Ha calpestato il mio orgoglio!”-
    C'erano una sedia e una lampada da tavolo distesi sul pavimento di lato, probabilmente per colpa di Nico che doveva avergli fatti cadere mentre stava lottando per andare via, Edgar era ancora seduto in mezzo a lui e Lydia e le fece un sorrisetto.
    - “Ora, Edgar, cosa hai fatto a Nico.”-
    - “Stavo solo giocando con lui.”-
    Nico spazzò via il pelo grigio attaccato sui suoi vestiti e si alzò dal sofà.

    - “Ho detto che non sono un gatto, ma mi ha trattato come un maledetto felino!”-
    - “Sembrava che ti stesse piacendo.”-
    - “Non posso farci niente! Questo corpo di gatto risponde naturalmente....”
    - “Questo suona come indecente.”-
    - “Non essere stupido! Tu brutto idiota! Ascoltami bene, non ti permettere mai più di toccarmi”-

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    Nico saltò giù dal braccio di Lydia e scappò dalla stanza all'istante.
    Ma essere in grado di far arrabbiare Nico, che odiava molto essere trattato come un gatto, doveva dire qualcosa.
    - “Sei davvero bravo nel gestire i gatti.”-
    - “Sono sicuro anche nel gestire le donne.”-
    Eh? ricomincia di nuovo?
    I suoi feroci attacchi civettuoli si erano placati. Ma per il momento, mentre Lydia si stava sentendo in pericolo, Edgar stava già in piedi di fronte a lei e l'aveva bloccata dall'essere in grado di muoversi per andare a casa.
    La guardò dall'alto come un'aquila. Era una posizione completamente da caccia alla preda.
    Perché. Non ti eri già stancato di me?
    - “Non hai il dovere di stare con Paul fino a così tardi. Se ritornassi a casa tardi, il Professor Carlton si arrabbierebbe.”-
    - “Sì, oggi, ho come dimenticato quanto tempo è volato via.”-
    - “E' stato così divertente?”-
    - “.......Sì, credo di sì. Ha tirato fuori così tante cose di cui parlare perché non mi annoiassi.”-
    - “Per esempio, cosa.”-
    Stava facendo molte domande oggi.
    - “Per la maggior parte riguardo all'arte. Sono libera di parlare di quello che voglio. Non è così?”-
    - “Che cos'è quello?”-

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    Sembrò che Edgar avesse notato la carta che Lydia stava tenendo nella mano. Sarebbe stato strano nasconderla, per cui la tenne su per fargliela vedere.
    - “Me l'ha data Paul. Come ringraziamento per essere stata sua modella.”-
    Il fiore di un iris che era stato leggermente dipinto su di essa. Le pennellate di Paul non erano insicure, erano veloci ed esperte e riflettevano arditamente la vivace forza del fiore e sebbene fosse solo una carta, era riuscita a diventare un bellissimo pezzo d'arte che catturava gli occhi di tutti.
    - “Un iris, hum. Quel fiore è un messaggio d'amore. Per cui è una lettera d'amore per te.”-
    - “E' impossibile. È solo un fiore che si trovava vicino.”-
    - “Cosa faresti se ti stessi sbagliando?”-
    Cosa farei. Come in risposta?
    O piuttosto, ho detto che ero molto felice e l'ho accettata volentieri.
    -“Trattandosi di lui, non piangeresti se ti corteggiasse.”-
    Eh? cosa vorrebbe dire......?
    Prima di capire quello che aveva voluto dire, Lydia sentì il volto avvampare.
    Lui l'aveva vista. Come aveva agito la notte del ballo.
    - “Ho continuato a pensare al perché ti avessi fatta piangere, ma non sono riuscito a scoprirlo. Ti ho detto qualcosa che ti ha ferita? Ma perché? Quale parte?”-
    Anche Lydia non lo sapeva. Ma per qualche ragione si sentì improvvisamente soffocata e intollerante.
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    Non voleva che il suo cuore fosse confuso e messo fuori uso dai capricci di Edgar. E questo la fece arrabbiare per cui Lydia non poté fare a meno di mettersi sulla difensiva.
    - “Non t'importa chi mi piace. Hai detto che ti saresti tirato indietro.”-
    - “Quella era una bugia.”-
    - “Cosa?”-
    - “L'ho detto per sembrare pomposo, ma non è quello che stavo veramente pensando.”-
    - “Menti in modo così semplice, ed è il motivo per cui non posso fidarmi di te.”-
    - “Hai ragione, non riesco a contare il numero delle volte in cui ti ho mentito.”-
    - “Basta così, spostati.”-
    Però lui non si mosse e rimase fermo bloccandole il passaggio.
    - “Ma, tu, tu mi perdoni sempre. È stato così fin dall'inizio. Quando hai scoperto che ero un ladro, mi hai perdonato per averti ingannato. Proprio perché tu sei fatta così, ti voglio al mio fianco. I crimini che ho commesso non scompariranno, ma se mi vieni in contro mi sento come perdonato per vivere con il nome di conte.
    Il cuore di Lydia volò dentro il petto al suo inusuale tono serio di voce.
    - “Conosci la parte corrotta di me. Ma comprendi anche le circostanze che non mi hanno lasciato altra scelta che essere così, vero? Questo è come sono realmente, il mio vero io che dici di non odiare. Da ora in poi, sono sicuro che ci saranno segreti che dovrò portare che non potrò rivelare a nessuno, ma solo tu hai accettato i miei sentimenti con sincerità, cosa che credo solo i miei compagni, che sono passati per le miei stesse esperienze, potrebbero capire. Non potrebbe essere questa la ragione per me di considerarti speciale? La consideri una cosa non seria mentendo anche tu?”-

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    Ma lui era una persona che riusciva facilmente a dire cose così anche se non le pensava.
    - “Anche se non è una bugia, non è seria.”-
    - “........ questo fa male.”-
    - “Non c'è amore serio da nessuna parte in te. Le uniche cose che prendono il tuo cuore non sono le donne ma i tuoi nemici. Anche se fossi in grado di essere utile nel calmare e confortare il tuo cuore, questo non è amore. È solo io che mi rendo utile.”-
    Era sicuramente sul punto.
    Anche se Lydia aveva imparato la lezione, un po'. Lui avrebbe detto qualcosa intelligentemente per ottenere quello che pensava gli fosse utile.
    Anche se i suoi sentimenti di bisogno non erano una bugia, non erano amore.
    - “Non potrebbe essere questa un'amicizia? Mi starebbe bene se fossi in grado di essere di qualche aiuto. Sono anche in grado di lavorare come dottore delle fate grazie a te. Se possiamo essere attenti e premurosi tra di noi come amici, non dovremmo aver bisogno di altro oltre questo. Voglio credere che tu non mi stia usando come un semplice strumento utile.”-

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    Però, lui serrò i suoi occhi su Lydia, come se fosse ancora dispiaciuto.
    - “Questo va contro i miei principi. È finita quando un uomo è amico di una donna.”-
    Eh?
    Proprio per via di cose così di te che non sono in grado più e più di fidarmi.
    Oh, non c'è la faccio più e cercò di sgattaiolare via da lui, ma questo piuttosto lo fece irritare e pose le sue mani su entrambi i lati di Lydia sul muro per fermarla dall'andare via.
    Lei ebbe la sensazione che fosse diventato improvvisamente di cattivo umore o più come se fosse furioso.
    - “Sei spaventata?”-
    Ma il tono della sua voce, che ovattò in un sussurro, era qualcosa che trasmetteva dolcezza.
    Lydia non era sofisticata abbastanza da capire che lui aveva cambiato tattica, per cui venne ingannata completamente e andò nel panico.
    - “R-riguardo cosa.....?”-
    - “Sembri spaventata d'innamorarti.”-
    Si sentì improvvisamente come se volesse piangere.
    - “A dire la verità, mi sei apparsa così ai miei occhi anche nella notte del ballo. Se ti avessi inseguito troppo, sembrava che ti avrei fatto spaventare ancora di più e ti avrei fatto scappare, per cui mi sono trattenuto, ma non sopporto vedere crescere i tuoi sentimenti per Paul a questo punto.”-
    - “...... come ho già detto, non è così con Paul.”-
    Edgar era rimasto in silenzio nei giorni passati, ma ora sembrava che tutto ciò che era stato imbottigliato era stato rilasciato tutto in una volta come una diga aperta.
    Se l'avessi saputo non avrei voluto che si fosse trattenuto. Dal momento che aveva abbassato la guardia, ora era stata messa all'angolo.
    Era imbarazzante e il sangue stava correndo sul suo volto, cosa che fece Lydia non sapere cosa fare.
    - “La ragione per cui non ti apri è perché ti è stata fatta una confessione d'amore nella parte aggiuntiva di un gioco quando eri giovane?”-
    Oh, no, cosa faccio.
    - “......... non è che sia spaventata di innamorarmi. Mi sono innamorata una volta, sebbene non fossero sentimenti corrisposti. Ma, è impossibile che ci sia amore tra di noi. Perché, se ti amassi, tu avresti dei problemi. Pensaci, sarebbe un problema per te se diventassi seria e fossi completamente innamorata di te e ti seguissi ovunque, no? Sarei un ostacolo ancora una volta
    nel momento in cui fosse programmato il matrimonio con la figlia di un nobile. In qualunque modo tu lo guardi, non c'è modo che tu possa accettare sinceramente una donna che diventa seria nei tuoi confronti, se lei non è adatta a te. Ecco perché, se fossi trattata con freddezza, potrei vendere i tuoi segreti ai tabloid per vendetta. Questo non sarebbe una buona cosa per te di per sé.”-
    Lydia continuò a parlare come una pazza. Lui fece un'espressione preoccupata.

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    Visto. Lo dicevo.
    - “Capisco.”-
    - “Se capisci , allora fuori dalla mia strada.”-
    - “Sei effettivamente spaventata, vuoi pensare che non funzionerà fin dall'inizio. In questo modo, non rimarresti delusa.”-
    Non è delusione.
    Anche in quel momento, quando era giovane, sapeva dall'inizio che non era il tipo di ragazza da ricevere lettere d'amore. Aveva avuto la sensazione che quello fosse una sorta di scherzo.
    Per via di quel ragazzo, Lydia non era umana, ma una sorta di amica fatata.
    Stare vicino ad una ragazza che si diceva fosse una changeling era come sussurrare segretamente con una fata.
    Dal momento che gli amici dei sogni non sono reali, lei era qualcuno che riusciva ad aprirsi facilmente riguardo ai problemi di lui.
    Non c'era modo di sentirsi bene se un sogno fosse uscito nella propria realtà.
    Probabilmente lui non aveva voluto che Lydia, che conosceva le sue debolezze, gli parlasse di fronte alla gente.
    Eppure lei l'aveva interpretato male e l'aveva turbato.
    Sebbene fosse stata a conoscenza del suo ruolo. Aveva pensato che forse, sarebbe stata in grado di avvicinarsi ad amici nella realtà. Se fosse stata spaventata da qualcosa, questo sarebbe stato per via dell'essere condizionata o scossa dalle bugie.
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    Se avesse confuso la distanza sulla quale non doveva confondersi, allora era sicuro che Edgar ne sarebbe stato dispiaciuto o infastidito.
    - “Non è che io non voglia essere delusa, solo non voglio sbagliarmi sulla distanza che ci dovrebbe essere tra me......” -
    - “che cos'è la distanza? Questa può essere cambiata quanto la si vuole e tu la potresti cambiare, se lo volessi, o no?”-
    Realizzò che Edgar si stava avvicinando a lei.
    - “Come, per esempio, la nostra distanza adesso, questa possiamo farla diventare normale per noi.”-
    Le sussurrò nel silenzio mentre poggiava le mani sulle sue spalle. Lydia si sentì spinta contro il muro e non poté muoversi.
    - “No, lasciami andare.....”-
    Cercò di spingerlo via ma lui le afferrò un braccio e premette le labbra contro il suo polso proprio di fronte ai suoi occhi.
    Lydia tremò dallo shock che la sua pelle nuda fosse stata toccata improvvisamente.
    - “Um, mio signore,”-
    Proprio allora, una timida voce che l'interruppe proveniva da Paul, in piedi sulla porta che era stata lasciata aperta.
    Lydia si sentì salva e sollevata, ma solo per un momento, mentre gli occhi di Edgar erano rimasti fissi su di lei, lui rispose calmo accarezzando i suoi capelli come se ci stesse giocando.
    - “Attualmente siamo nel mezzo di qualcosa, per cui potreste chiudere la porta e andarvene.”-
    Eh, ehhhhh?
    - “Ma, uh....”-

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    - “Sto solo avendo un'approfondita conversazione con Lydia.”-
    Questa è una conversazione?
    Voleva gridare a Paul di aspettare, ma dal momento che un paio di occhi malva cenere stavano proprio di fronte a lei, esitò ad aprire la bocca.
    E non sapeva che Paul avesse il coraggio di andare contro Edgar, sebbene gli era stato detto di uscire dalla stanza. Oh, no, cosa faccio; Lydia era così in panico che non riusciva a far uscire la voce.
    - “Ma, Lydia sta tremando, mio signore.”-
    Paul fece il passo coraggioso di avvertirlo.
    Edgar fece un cipiglio intenso. Il suo viso non sembrata mostrare che fosse oltraggiato, ma più triste e addolorato.
    Come se fosse stanco, lasciò andare Lydia.
    - “Che cavaliere galante. Sembra che sia venuto a salvarti.”-
    - “Milord, non stavo.....”-
    - “Sei libera di tornare a casa. La nostra conversazione è finita.”-
    Mosse la mano come se gli stesse congedando e si rinchiuse nella sua stanza.

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    Lydia ritornò a casa sua in uno stato di stordimento, poi entrò nella sua camera e si sedette sul letto senza neanche accendere la luce della lampada.
    É stato spaventoso. Sto ancora tremando.
    Sentì come se il calore di Edgar stesse indugiando ancora sulle sue spalle e sui suoi capelli.
    - “A cosa stava pensando!”-
    Anche se urlava forte, non riusciva a scrollarselo di dosso.
    Cercò di vederlo come uno scherzo? Era andato più fuori controllo del normale, ma normalmente, lui si comportava in maniera più frivola, non come quel giorno dove non le aveva permesso nessuna chance di scappare. E per qualche ragione, era sembrato di cattivo umore.
    Se la causa era che aveva ricevuto quella carta con l'iris da Paul, allora questa era una cosa troppo da possessività egoista e Lydia fece un sospiro.
    A Edgar non piaceva il fatto che una donna che stava dalla sua parte fosse amichevole con un altro uomo.
    Era sicura di questo.
    Ma Paul non provava dei sentimenti per Lydia sui quali Edgar potesse fare casino e su cui arrabbiarsi. Anche in quel momento, per lui avanzare e andare contro il conte per aiutare Lydia era più che altro per il bene di Edgar. Paul scortò Lydia nella carrozza parcheggiata di fronte al cancello, mentre lei stava ancora tremando e le parlò senza nascondere la sua giusta indignazione.

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    Dichiarò prima di tutto che non era nella posizione di mettere bocca nella questione in cui Edgar flirtava con una donna [ Ma se lui non è serio, credo sia andato troppo oltre nei confronti di una lady come voi.]
    Ovviamente, non era perché Lydia non potesse farla funzionare, perché aveva portato nella loro relazione la differenza di posizione sociale tra di loro e il fatto che lei fosse stata assunta da lui.
    Per cominciare, lei non vedeva Edgar come un conte, visto che era stato sospetto fin dall'inizio e continuava a parlargli come un suo pari. Ma, per Paul che sentiva ciò, non era che si fosse fatto avanti per proteggere Lydia, ma più che altro aveva voluto che Edgar restasse un nobile gentiluomo. Come se non volesse,
    neanche per sbaglio, che Edgar facesse breccia in una pura e giovane ragazza classificata inferiore a lui. Anche se pensava che Edgar fosse diverso dal giovane figlio della famiglia ducale, lui doveva avergli visti come uguali da qualche parte nel profondo. Il che voleva dire, che la ragione per cui era gentile con Lydia, poteva forse essere che la vedeva come una donna che era trattata in modo speciale da Edgar?
    - “Beh, allora questo dovrebbe essere come dovrebbe essere normalmente”- mormorò sospirando.
    - “Oi, Lydia non vieni a cena?”-
    Nico sbirciò dalla porta. Da quando era tornato a casa, era rimasto in piedi di fronte allo specchio e aveva fissato e pettinato ferocemente il suo pelo, ma una volta che la cena fu pronta, sembrò che il suo umore fosse migliorato.

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    Però, l'umore di Lydia non si era ristabilito. Abbracciò le ginocchia sedendosi sul letto e rispose 'non ho fame'.
    - “okay allora” - disse il gatto fatato col cuore di ghiaccio.
    Nella carrozza nella direzione per andare a casa, le aveva chiesto, perché Lydia non aveva detto una parola, ' se anche lei fosse stata coccolata dal conte?” cosa che le aveva peggiorato l'umore e quindi gli aveva fatto un nodo sulla sua coda. Questo doveva essere il motivo per cui non le si avvicinava. Ondeggiò la sua soffice coda nell'aria da parte a parte e trottò giù dalle scale con le sue zampe posteriori.
    Non stava per offrirsi di tirarle su il morale? Lydia diventò stanca e arrabbiata di tutto.
    Sentiva il battito del suo polso contro la mano mentre lo toccava e si irritò pensando che quel battito lo stavano sentendo anche le sue labbra.
    - “Heilà, ho sentito che non hai cenato, hai mangiato qualcosa che ti ha scombussolato lo stomaco?”-
    Questa volta, Kelpie era entrato attraverso la finestra del secondo piano. Ora che si ricordava, Edgar l'aveva ingannato facendogli mangiare del fegato, per cui si chiese se avesse avuto alcun problema. Lydia, aveva sperato che avesse avuto un avvelenamento da cibo e se ne fosse ritornato alla sua città natale, mentre gli rispose.

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    - “Dovresti essere tu.”-
    - “Cavolo, mi ci sono volute ore per levarmi quel veleno. Non ci sarebbe voluto un attimo se fossi stato nelle acque Highland, visto che le acque qui sono inquinate.”-
    Come aveva pensato, gli organi non andavano bene per i kelpie.
    Anche se aveva forma umana, era ancora alto e corpulento, ma era riuscito intelligentemente a far scivolare il suo corpo dalla piccola finestra. Si appoggiò contro il cornicione e piazzò i suoi occhi seducenti su Lydia. Sapendo che i suoi occhi avevano una sorta di potere magico e che non erano collegati al suo volere, non si sentì troppo a disagio, in comparazione con gli occhi di Edgar.
    - “Stavi nuotando nel Tamigi?”-
    - “Non essere stupida. Come può una fata grandiosa come me, vivere in un'acqua sporca come quella. Ero nel lago di quel parco.”-
    Indovinando dalla direzione su cui stava puntando, doveva essere Hyde Park. Se si ricordava bene, aveva un grande lago.
    - “Questo non importa, sono di cattivo umore adesso. Vai a casa, prima che ti lanci una Bibbia.”-
    - “Perché sei di cattivo umore? Ahh, è quello. Il periodo del mese in cui le donne diventano più irritate......”-
    Lydia lanciò un cuscino vicino a lei ma lui l'afferrò con facilità.
    - “Non essere così scontrosa. Ti do qualcosa di buono.”-
    Qualcosa di buono da un kelpie è almeno la fresca testa di un maiale o il cuore di una pecora, cosa che morirei piuttosto che prendere.

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    Tese il polso di fronte gli occhi di Lydia, che si accigliò, e aprì la mano.
    Su di essa c'era una gialla palla lanuginosa che si mosse e arruffò le ali e sbatté i suoi occhietti neri per guardare verso Lydia.
    - “Cosa, un pulcino? Quant'è adorabile....”-
    Lydia non poté fare a meno di allentare le guance.
    - “L'ho trovato.”-
    - “Dove?”-
    - “In un fienile alla periferia della città.”-
    Non credo che puoi chiamarlo trovare.
    - “......... Tu mangi lì.”-
    - “Mi sono fatto solo qualche pollo. Ti faccio sapere, visto che non ti piace, che mi sto trattenendo dal mangiare umani.”-
    Anche Kelpie aveva bisogno di mangiare. Eppure, da quando aveva conosciuto Lydia, si era trattenuto dal mangiare le persone, per cui in un certo modo, poteva essere considerato degno di fiducia.
    - “Non hai mangiato questo piccolino.”-
    - “E' troppo piccolo. Ci vorrebbe troppo lavoro per tirargli fuori gli organi.”-
    Lo mise sul palmo di Lydia. Lo cullò con entrambe le mani e scoprì che la sua sofficità la calmava e aveva messo in pace la sua mente.

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    - “Come ti sembra?”-
    Si sedette vicino a lei e guardò curiosamente Lydia, mentre accarezzava il piccolo pulcino. Più che altro, aveva dei momenti difficili nel capire come fosse amare e accudire teneramente un'altra creatura.
    - “E' caldo e soffice e mi fa sentire gentile.”-
    - “Non ti fa sentire come se volessi mangiarlo.”-
    - “Mi fa venire voglia di proteggerlo. Voglio parlargli e stare con lui e se scomparisse, mi sentirei sola e triste.”-
    - “Hmmm, quindi è la stessa cosa di questo.”-
    Kelpie grattò la testa di Lydia arruffandole i capelli.
    Sono come un pulcino?
    Ma per un cavallo d'acqua, forse gli umani, la cui durata della vita era corta e non possedevano forza e magia, erano qualcosa di simile a quello. Quel kelpie che aveva voluto tenere quella piccola, debole creatura con sé, doveva veramente essere un cavallo d'acqua strano e diverso.
    - “Per qualche ragione non sento di volerti mangiare. Ed è noioso quando non ti vedo.”-
    - “Noioso? I cavalli d'acqua non sono chiacchieroni come lo sei tu?”-

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    - “Beh, anch'io sono silenzioso quando sono nell'acqua. Dato che non c'è nessuno con cui parlare. Ma se tu vieni con me, allora potremo parlarci a vicenda.”-
    Mise il suo braccio attorno alle spalle di Lydia in una maniera amichevole.
    Ma, non sembrò maleducato o spiacevole per lei, tanto da spostarlo via.
    Se fosse stato Edgar, non sarebbe mai stata in grado di rimanere così quieta e ferma.
    Lydia era cresciuta in contatto più con le fate che con gli uomini, e come cavallo d'acqua e anche come fata, lei non sentiva tanta seccatura nei suoi confronti. Cosa gli umani pensassero era difficile da capire per Lydia, ma poteva dire cosa stesse pensando una fata. Alla fine, sapeva che se Kelpie avesse ingannato Lydia per mangiarla, avrebbe usato la sua magia piuttosto che le parole o il comportamento.
    - “Hey, quel conte ti ha fatto qualche osservazione pungente?”-
    Lydia sapeva che non stava pensando nulla sotto alla sua volontà di sollevarle il morale, per cui fu in grado di rimanere sollevata.
    - “Ti ho detto di smetterla di lavorare sotto quell'uomo e di muoverti a sposarmi.”-
    Oh, sì, lo disse come fosse nulla.
    C'erano umani che si erano innamorati delle fate e avevano scelto quel tipo di vita e avevano lasciato il regno degli esseri umani, ma Lydia aveva ancora qualcosa a cui era attaccata in quella parte.

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    Lei aveva suo padre. Aveva il sogno di seguire sua madre come dottore delle fate. Pensava ancora che ci fossero ancora molte meravigliose, grandi cose nel mondo umano.
    - “Pensi che sono insistente, vero? Beh, lasciandolo da parte, perché noi due non ce ne torniamo in Scozia? Saltando nelle terre erbacee dove ci sono tante e tante fate stai meglio che vestirti in questa città piena di uomini.”-
    Anche lei lo pensava.
    - “Ma voglio diventare un dottore delle fate esperto. Non posso andare sempre in giro solo con le fate.”-
    - “Ti stancherai ad avere a che fare con gli umani. Tutti i dottori delle fate finiscono col farlo. Anche se sono degli umani, loro sono vicini alle fate. E gli umani non riescono a vederle, per cui fino a che non ci sono problemi, si dimenticano velocemente di loro e il loro apprezzamento verso i dottori delle fate. Da molto tempo ho sentito di molti dottori delle fate che hanno lasciato il regno umano e sono andati a vivere nel mondo delle fate.”-
    Secondo la leggenda, le persone che avevano l'abilità di diventare dottori delle fate erano quelli che avevano sangue di fata che correva nelle loro vene oppure erano dei changeling. Si chiese quale delle due fosse lei.
    Doveva continuare a vivere nel reame umano, non essendo in grado di adattarsi visto che i legami con le fate erano così forti.
    Si chiese come era stato per sua madre.

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    Ma sua madre aveva avuto suo padre. Ecco perché aveva speso la sua vita intera nel mondo umano. Lydia non sapeva ancora dove stava andando il suo futuro.
    Si chiese se un giorno, avrebbe lasciato il mondo umano e se ne sarebbe andata nel reame fatato.
    - “Non ci vuole molto per gli umani a morire, per cui non dovresti sprecare il tuo tempo in questa sporca città.”-
    Per una fata immortale, qualche decennio erano effettivamente niente come tempo, ma per un umano era quasi una vita. Eppure, Lydia si era risollevata grazie a come il kelpie le aveva parlato innocentemente. Quando venne toccata dalla fata d'acqua, si sentì avvolta da una presenza leggermente fredda ma chiara e pura. Come se lo sporco che rimaneva nel suo corpo fosse stato lavato via. Lui era un cavallo d'acqua che possedeva una qualità feroce, ma dal momento che vivevano solo in acque pulite, si diceva che avessero il potere di pulire e purificare le acque. Ecco perché i fiumi e i laghi dove vivevano erano lodati per essere colmi di acque limpide e le persone e gli animali erano debitori del loro favore.
    Quando stava con le fate, pensava che la struttura e il modo di pensare nel mondo umano andasse in una sola direzione nel vedere le cose. Categorizzare i kelpie come malvagi era un cambiarlo forzatamente per essere loro conveniente. Allora, pensò che non doveva essere turnata quando succedeva qualcosa di sconvolgente o quando veniva gravata da difficoltà o commetteva errori nel mondo umano.Se si fosse annoiata, allora il mondo delle fate le avrebbe dato il benvenuto in esso.
    - “Tu in effetti sei un po' un bravo ragazzo.”-

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    Kelpie era una creatura malvagia ma semplice e Edgar, era umano eppure era pieno di bugie. Se gli si guardava individualmente, era chiaro che fosse Edgar il peggiore tra i due. Però, visto che era un umano, era andato e aveva fatto ritorno tra il bene e il male. La cosa difficile da capire di Edgar era che le sue due parti che faceva fluttuare erano estremamente differenti. Lui ne era a conoscenza, dato che periodicamente faceva un'espressione disturbata, di dolore, e quindi in quel tipo di momenti, Lydia vedeva lui, che normalmente era arrogante, come il piccolo pulcino nel palmo della sua mano.
    Sentì il desiderio che se solo avesse potuto cullarlo e dargli calore. Ma lui aveva detto che non aveva bisogno di amici. Aveva dichiarato che aveva bisogno di Lydia, eppure in verità, forse stava solo scherzando e la vedeva come qualcuno con cui giocare per passare il tempo.
    Sentì il rumore dei passi che si avvicinavano sulle scale. Si rese conto che Kelpie non si vedeva più da nessuna parte. A bussare alla porta della sua camera era stato suo padre che era appena ritornato a casa.
    - “Lydia c'è qualcuno con te? Ho sentito delle voci.....”-
    - “Oh, no, padre, era soltanto una fata. È andata via adesso.”-
    - “Ho sentito che non vuoi mangiare.”-
    - “Sì......, non avevo fame. Ma, forse, posso mangiare qualche morso. Visto che sei a tavola.”-
    Alzandosi, rilasciò il pulcino sul tavolo che aveva latte e biscotti messi per l'hobgoblin che risiedeva nella loro casa.
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    I duri lavoratori hobgoblin arrivarono immediatamente e circondarono la piccola creatura.
    - “Per favore badate a questo piccolino.”-
    *
    Paul aveva fatto notare che Lydia stava tremando e non si era tirato indietro al tempo.
    Se era entrato nella residenza contesca per cercare in giro, allora avrebbe dovuto evitare di fare qualcosa che avrebbe fatto perdere le staffe a Edgar. Che significava, che Paul non era effettivamente collegato alla 'Luna Scarlatta'? O il suo senso di giustizia aveva sopraffatto il suo impulso di completare la sua missione. Mentre Edgar annaspava in quel pensiero nella sua testa, fu velocemente sopraffatto dall'odio verso di sé e fece un sospiro.
    - “C'è qualcosa che non va?”-
    Raven, che era seduto vicino alla porta, guardò verso di lui e chiese.
    Al di là della finestra in vetro, c'era il trambusto di persone che affollavano Oxford Street. Voleva riorganizzare i pensieri su fatto che Paul fosse connesso con la Robin Hood gang, ma ogni volta che iniziava un altra linea di pensiero, saltava fuori l'immagine di Lydia.
    - “Solo una piccola cosa”-

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    Si sentiva in rimorso per aver fatto tremare Lydia tra le sue braccia, ma Edgar aveva avvertito vicina la presenza di Paul in quel momento e per vedere come si sarebbe mosso, aveva volutamente impedito a Lydia di andarsene. D'altra parte era irritato dal suo continuo rifiutarlo e ebbe la sensazione che le cose sarebbero diventate brutte se non fosse riuscito a fermarsi.
    C'era una fredda parte di lui che calcolava il valore di Lydia e una parte emozionale che la cercava solamente. Sarebbe stato problematico per lui se Lydia l'avesse lasciato e quindi sarebbe ovviamente stato meglio costruire un'amicizia tra loro come sperava lei, ma la proposta di quell'idea lo faceva solo irritare, per cui non c'era nient' altro che potesse fare.
    - “Raven non c'è dubbio che sto usando Lydia per il mio beneficio eppure mi chiedo perché non voglio che lei pensi che lo stia facendo.”-
    - “Come volete che lei pensi di sé?”-
    - “Come, se fossi innamorato profondamente di lei, perciò non voglio lasciarla andare ad ogni costo.”-
    - “Non dovrebbe essere impossibile a questo punto.”-
    Ecco perché sono inquieto, pensò Edgar incrociando le braccia. Poco importa quante volte lo dicesse, Lydia non gli credeva.
    - “Signore, siete sicuro di questo?”-
    - “Sì, non voglio lasciarla affatto andare.”-
    - “No.... non intendevo quello.”-

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    - “Se sono profondamente innamorato? Il problema è che tutto diventerebbe meraviglioso se questo fosse veramente il caso, allora potrei fare seriamente.”-
    Come se non avesse capito, Raven scosse la testa.
    - “ma, Lydia non approverebbe quel tipo di serietà.”-
    - “E' sempre stato un mio amore unilaterale.”- disse Edgar, buttando fuori quelle parole con un sospiro.
    - “Non ho mai sentito di questo genere d'amore serio.”-
    C'era una voce che non avrebbe dovuto essere nella carrozza.
    - “Non posso fidarmi di te. Sapevo che non potevo lasciare Lydia nelle tue mani.”-
    Sulla sedia di fronte a lui, chi apparve vagamente era un ragazzo con capelli nero pece ondulati.
    Edgar fermò Raven, che stava per reagire, con un solo sguardo.
    - “Mr. Kain, se hai da fare con me, allora dovresti passare per il mio maggiordomo prima.”-
    - “Le regole umane non valgono su di me. E inoltre, Lydia vuole solo diventare un dottore delle fate e non le importa affatto di te. Non confondere la cosa.”-
    - “Non era la tua proposta di matrimonio ad essere stata rifiutata? Alla fine, io non sono stato ancora rifiutato.”-
    - “Non mi considero ancora respinto. Gli umani invecchiano e diventano incompetenti e arrivano ad odiarsi e uccidersi tra di loro e ad ingannarsi a vicenda. Se uno è dottore delle fate, allora alla fine è sicuro che scelga una vita con le fate piuttosto che quel tipo di creature.”-

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    - “Tu sei un kelpie, non è così. Non mangi gli umani? Penserei che anche Lydia alzi la guardia in modo da non essere mangiata per sbaglio.”-
    - “Non la mangerei mai. La volontà di un kelpie è forte.”-
    - “Che spreco. Io vorrei assaggiare Lydia.”-
    Kelpie non nascose il suo cipiglio.
    - “Tu....., anche se sei un umano. Sei un pervertito?”-
    Edgra ridacchiò e alzò gli occhi.
    - “Perché provi dei sentimenti per Lydia? Non è contro la natura di un cavallo d'acqua avere dei sentimenti per un umano?”-
    - “E' perché lei non mi teme. Ovviamente, mi vede come pericoloso visto che sono un cavallo d'acqua. Ma lei non mi vede come la mia specie, ma solo me. Anche se le vado vicino e le parlo, non scappa via. Non ho mai incontrato un umano come lei.”-
    - “Quindi sei stato in disparte e in solitudine fino a quando non hai incontrato Lydia.”-
    - “In solitudine? I cavalli d'acqua sono soli. Non ci riuniamo in gruppo anche con i nostri cari e viviamo in solitudine.”-
    - “Ma, hai incontrato lei e hai scoperto il conforto di essere accettato dagli altri. E quindi, sei arrivato a volerla tutta per te.”-
    Kelpie lo fissò di rimando, come se stesse osservando dentro il suo cuore.
    Aveva dei bellissimi occhi nero perla.

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    Quella loro lucentezza inumana e diabolica, condividevano lo stesso pregio degli occhi verde oro di Lydia. Come se vedessero passare qualsiasi cosa, cosa che ti faceva pensare che era inutile nascondere qualcosa, perciò ti facevano rilassare.
    - “Quindi lo sai.”-
    - “Io sono uguale. Lei non hai paura di ciò che ho fatto in passato. Non è stata influenzata dall'etichetta che la società avrebbe messo su qualcuno come me, ma ha ascoltato quello che avevo da dire e ha provato pena per me. Mi ha aiutato. Mi ha aiutato a ricordare la parte umana di me che nessuno dovrebbe perdere. Fino a quando ho Lydia, credo che potrei rimanere anche relativamente decente da ora in poi.”-
    - “Ohh, quindi sei il tipo d'umano condannato all'inferno.”-
    Kelpie fece un ghigno felicemente diabolico. Che faceva rabbrividire, forse quella era la sua magia come fata. Ora che ricordo, la sua natura non sceglie e mangia sia uomini che donne. Quindi anche gli uomini sono influenzati da questa misteriosa bellezza. Lui è come la più raffinata della statue. Non c'è da meravigliarsi che che le persone vogliano mettere le mani su di loro e intrappolargli.
    - “Lord Edgar!”-
    Raven gridò a Edgar e pose la mano sulla sua spalla. Con la sua altra mano puntò un coltello in mezzo alle sopracciglia di Kelpie.
    - “Non accaldarti troppo, ragazzino..... No, è un serpente? O è un uccello?”-
    Una volta che Kelpie si tirò indietro, il corpo di Edgar si sentì improvvisamente più leggero, come se fosse stato liberato da un incantesimo d'incatenamento.
    - “Sto bene, Raven.”-

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    Sussurrò Edgar, facendo mettere via il coltello al suo valletto.
    - “Puoi dirlo forte. Sebbene non creda nell'inferno..... Ecco perché, Mr. Kain, non ho nessuna intenzione di lasciarla libera. Questo è assolutamente certo.”-
    La nera fata rise con un hmph.
    - “Sfida accettata.”-
    Dopo che Kelpie fu andato via, la carrozza si fermò poco tempo dopo.
    Il luogo in cui Edgar era arrivato era l'University College, un'università di Londra. Scese dallo carrozza e si avviò da solo all'edificio dove lavorava Carlton. C'era qualcosa di cui voleva chiedere e discutere con lui, così aveva fatto in modo che il professore creasse un orario tra le sue lezioni private. Fu guidato da un membro del college e quando raggiunse il laboratorio, Carlton, i cui capelli erano trasandati e indossava i suoi occhiali tondi, che lo facevano assomigliare più ad un tuttofare di un ufficio generale che ad un professore.
    - “Benvenuto, milord. Perdonate questa stanza per essere in questo stato di caos”- disse Carlton infilandosi tra una pila di scartoffie e la sua scrivania, ma l'orlo della sua giacca s'impigliò sulla sua sedia e fece cadere giù quella montagna di fogli con un forte rumore.
    - “Ahhh, ora, non avrei veramente dovuto impilare tutti questi libri uno sopra l'altro.... Oh milord, per favore non siatene importunato. Per favore, sedetevi.”-

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    Alla fine realizzò che c'era un'altra pila di scartoffie affollate sopra il divano per gli ospiti e corse a spostargli da parte. Le sue maniere e i suoi movimenti erano così goffi e disordinati che se il suo assistente Langley, che era nell'altra stanza, non avesse velocemente dato una mano, era sicuro che quella pila di fogli sarebbe caduta un'altra volta.
    - “Uh, allora, avete detto che avevate qualcosa da discutere, Lydia ha causato qualche sorta di problema?”-
    Sembrava che la ragione dietro al suo comportamento inquieto era perché era preoccupato che forse Edgar era venuto per lamentarsi di sua figlia.
    - “Oh, no, Miss Carlton è brillante nel suo lavoro. Il mio affare non riguardava lei, professore, sono venuto per chiederle di una certa gemma.”-
    Sentendo parlare di gioielli, il sorriso di Carlton si spense. La mineralogia era la sua area specialistica. Così come Lydia l'avrebbe chiamato maniaco della mineralogia, il suo viso si fece serio come quello di uno scolaro.
    - “Riguarda le pietre lunari; ho sentito che possono effettivamente salire e calare come la vera Luna.”-
    La ragione per cui era interessato a imparare sulle pietre di luna era perché sentiva che quella gemma era collegata al nome del Conte Cavaliere Blu.
    Tempo fa, si diceva che il Conte avesse fatto una promessa di matrimonio con una regina delle fate [ se gli fosse stata consegnata la Luna.] E la cosa che la regina aveva scoperto era una gemma bianca che si sosteneva potesse salire e calare come la stessa Luna. Il pensiero che venne nella testa di Edgar sul come il Conte Cavaliere Blu avesse detto quel cliché, era forse vero, l'aveva detto solo per rifiutare il matrimonio.

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    E l'altra Luna; la gang Robin Hood che chiamava Scarlett Moon. Se quel nome proveniva dalla pietra di luna rossa, allora la questione era perché era stata scelta la pietra di luna.
    Si chiese che tipo di significato ci fosse dietro la 'luna' che loro, che apparentemente non potevano tollerare un impostore, la stavano spacciando come quella che il Conte Cavaliere Blu aveva. Forse, la pietra lunare poteva essere profondamente collegata al Conte Cavaliere Blu.
    Comunque, Edgar non sapeva nulla della famiglia contesca, dove si trovava la proprietà della stessa nel mondo delle fate, se esisteva veramente e in che modo tutti i lord della famiglia si erano occupati delle fate.
    - “La luce all'interno della pietra di luna è creata dal riflesso di due differenti tipi di minerali che si sovrappongono tra di loro con uno strato estremamente sottile, l'uno sull'altro. È un processo costruttivo terribilmente delicato, perciò per esempio, con la luce della luna piena e la luce di un'oscura luna crescente, la luce di quel riflesso potrebbe apparire in maniera diversa.”-
    - “Quindi, è solo una questione d'impressione e la sua luce non si sposta effettivamente.”-
    - “Chi lo sa.”-
    “Come sa. Ma se lo dicessi, sarei in una posizione come di chi cerca la verità dietro il processo di creazione e costituzione, allora questa sarebbe una storia piuttosto incredibile, sarebbe come dare credito al fatto che ci sono certi tipi di diamanti che sono maledetti. Comunque, anni fa, ci sono persone che credevano che esistesse una pietra di luna che veramente saliva e calava come la Luna.”-
    Per esempio, continuò Carlton, frugando indietro nella sua mente.
    - “Una storia popolare, era che Papa Leone X nel Medioevo avesse una misteriosa pietra lunare come quella.”-

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    - “Ci sono altre storie come questa?”-
    - “A dire la verità, senza esagerare posso dire che ce ne sono quante ne volete. Proprio come il nome, la pietra di luna è una gemma che si pensava cambiasse la sua forma assieme alla Luna o che fosse una particella della Luna stessa. Gli occhi della mente delle persone hanno contemplato alle pietre di luna come delle pietre, sebbene ciascuna in gradi diversi, le cui luci salivano e calavano.”-
    Il che significava, che la cosa desiderata dal Conte Cavaliere Blu e trovata dalla regina delle fate era solo la pietra che aveva un grado elevato riflettente rispetto a tutte le altre pietre lunari e non aveva nessun potere magico. Controllava la pietra fissava sul dito di Paul ogni giorno, ma c'era ancora tempo prima della prossima luna piena. La , Carlton non sembrava affatto il tipo tremendamente romantico. L'ampiezza della brillio era ad un livello che con gli occhi di qualcuno, forse si poteva dire stesse aumentando.
    Dopo averci pensato su, Edgar continuò.
    - “Professore, lei ha conoscenza di tutte le pietre leggendarie da ogni tempo e luogo. Anche se fosse la pietra segretamente posseduta dal genio dei Cavalieri Arabici, non sarebbe in grado di decifrarne il tipo dal punto di vista della mineralogia?”-
    - “E' più un hobby il mio.”-
    - “Oh, no, non c'è nessuno che faccia la stessa cosa, per cui c'è valore in quello che fa.”-
    E, quindi entrò nel vivo degli affari.
    - “Veramente, stavo pensando che uno dei miei antenati nella famiglia contesca stava cercando questa pietra di luna che sale e cala così. Non so quale fosse il motivo.”-

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    - “Forse era per cercare una compagna per il matrimonio?”- ridacchiò Carlton, in maniera in qualche modo imbarazzata.
    - “Dal momento che si dice che le pietre di luna servano per mantenere i legami d'amore.”-
    - “Non lo sapevo. La mineralogia fa ricerche anche su questi aspetti romantici?”-
    - “Oh, no, no, mi è solo capitato di sentirlo. In passato, mia moglie ha voluto una pietra di luna per il suo matrimonio..... Ah, perdonatemi, sto divagando. Uhh, volevate sapere su....”-
    - “Oh, no, professore, mi ha raccontato una storia splendida. Spero un giorno di poter regalare una pietra di luna alla donna che amo.”-
    Dopo che sorrise e disse quelle cose, improvvisamente Carlton fece una faccia spaventata.
    - “Milord, siete ancora troppo giovane, non c'è bisogno che corriate. Sono sicuro che ci siano un sacco di donne per voi e ci può essere il caso che ve ne pentiate se correre troppo.....”-
    - “Non si tratta più dei corrispettivi sentimenti che l'età?”
    La sua reazione frenetica è così comica, pensò Edgar in maniera inappropriato.
    - “C'è qualche donna che conoscete che ?”-
    - “Stavo solo parlando in generale.”-
    Come se fosse sollevato, si pulì il sudore dalla sua fronte.

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    - “Ma, professore, dev'essere preoccupante per lei avere una così adorabile figlia. Un giorno potrebbe presentarsi un uomo e vincere il suo cuore con solo una romantica gemma.”-
    Carlton si pietrificò all'istante.
    E quando si riprese, riportò il tema sui binari.
    - “Ahh, ora che ricordo, milord, riguardo ai partner di matrimonio. Uno dei suoi antenati, la Lady che appare nella storia del Conte Cavaliere Blu, ricorda presumibilmente la pietra stessa, se ricordo bene.”-
    Questa notizia è inaspettata.
    Ovviamente anche Edgar aveva letto riguardo la storia del Lord Cavaliere Blu tante volte. Comunque, non aveva ricordo di una pietra lunare che saltava fuori.
    - “La Lady del Lord, il più forte degli arcieri che si diceva essere la sua fata guardiana.”
    C'erano due fate guardiane che erano maestre del tiro con l'arco. Una di loro era presumibilmente sua moglie.
    Annuendo, Carlton prese un libro dalla libreria e girò le pagine.
    Era un libro colto che aveva come protagonista il Lord Cavaliere Blu ed era stato scritto nell'era elisabettiana. Era una storia piena di episodi popolari sulle fate al tempo e anche se era stato basato una persona reale, la gente ora la considerava solo un racconto inventato.
    Anche se era vero che l'antenato della famiglia contesca Ashembert, Lord Cavaliere Blu, era stato effettivamente attivo come cavaliere del Regno d'Inghilterra e era stato promosso a conte, la parte sulle fate che saltavano fuori e la magia che veniva usata era difficile da prendere seriamente.
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    In ogni caso, dal momento che Lydia conosceva le fate, diceva che non poteva essere tutta una finzione.
    - “Sono stato in grado di convincervi che il mastro arciere rappresenta la luna?”-
    Capisco. La dea della luna Diana era la dea della caccia. Mi chiedo se è perché la Luna crescente ricorda un arco. La Luna e l'arco venivano usati regolarmente, nell'antichità, come aventi lo stesso significato nella letteratura che nei dipinti.
    - “E la Luna rappresenta anche un alto rango tra le fate. Il nome della fata guardiana veniva scelto pensando all'immagine della luna.”-
    - “Il nome,....... la fata Lady era Gwendolen, l'altra era Flandolen.”-
    - “A Gale, significano arco bianco, arco scarlatto.”-
    - “In altre parole, luna bianca e luna scarlatta......”-
    - “Entrambi sono colori della pietra di luna. Riguardo a Flandolen, ci sono storie che dicono che lei fosse la figlia del Lord Cavaliere Blu e dalla descrizione indossavano quelle gemme, allora non pensereste che non ci sia altra gemma più adatta per loro delle pietre lunari.”-
    Ah, ecco cos'è.
    In passato, il conte che aveva posto la condizione [ se mi darete la luna] per il matrimonio con la regina delle fate, quando la disse doveva essersi ricordato nella sua testa delle fate guardiane del suo antenato. Edgar si chiese se il Conte stesse veramente cercando ad una compagna di matrimonio o se era tutto fatto per trovare una parente della fata guardiana.

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    Comunque, tutto questo era ormai nel passato lontano.
    Era impossibile sapere se l'anello con la pietra lunare sul dito di Paul appartenesse o meno originalmente a Gwendolen e anche se fosse stato così, dal momento che la fata con quel nome non esisteva più, la Regina aveva trovato solo l'anello.
    La cosa che era collegata a Edgar adesso era la 'Luna Scarlatta'.
    Se la gang Robin Hood, che gli aveva mandato la lettera, chiamava se stessa 'Luna Scarlatta', basandosi su questa storia, questo avrebbe voluto dire che si consideravano i guardiani del Conte Cavaliere Blu. Ecco perché non potevano sopportare un impostore. Per cui erano saltati fuori con l'idea di riprendersi la spada.
    Comunque, qual'era il loro collegamento con il Principe?
    Per una gang che si opponeva al lui, che significato aveva per loro chiamarsi con il nome dell'arciere del Conte Cavaliere Blu?
    Investigare su questo era il compito personale di Edgar.
    Edgar si alzò.
    - “Grazie molte, Professore. È stato di grande aiuto.”-
    - “Sono felice di esserlo stato.”-
    Mentre si strinsero la mano, improvvisamente Edgar pensò che c'era qualcosa che voleva chiedere al padre di Lydia.
    - “Professore, va bene se le farei un'altra domanda.”-
    - “Sì, ovviamente.”-

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    - “Ho sentito che sua moglie era un dottore delle fate. Ha avuto bisogno di coraggio per amare una donna che poteva vedere cose che non potevano essere viste?”-
    Come se potesse vedere attraverso qualsiasi cosa, la tua verità e le tue debolezze, per quanto cercassi di nasconderle.
    - “Ho portato via, per mio desiderio, mia moglie dalla sua isola dove viveva e l'ho separata dalle sue strette fate amiche. Strappandola dal suo destino che era stato legato lì per lei. Le ho portato via molto, eppure credo che sono stato in grado di darle così poco....
    Oh, cielo, sono andato fuori tema nuovamente, ma non vi è alcun bisogno di coraggio per amare qualcuno? Non è qualcosa che non si può combattere e in cui si case?”-
    Rispose con un sorriso calmo.
    Edgar era sorpreso e non aveva sospettato che era evaso. Carlton non sembrava affatto come il tipo follemente romantico.
    - “Sono sicuro che quel tempo arriverà per tutti, inaspettatamente. Anche se non si avrà coraggio, sarà solo normale per noi fare un passo su una strana pericolosa. A quel tempo, ho preparato me stesso per qualcosa. Proprio come io ho portato via mia moglie dalla sua famiglia, Lydia, alla fine, troverà qualcuno più importante di me. Ma credo che questa debba essere una scelta naturale per Lydia, tanto che non dovrebbe pensarci o preoccuparsene.”-
    Edgar pensò di essere stato battuto.
    Carlton in qualche modo era goffo e di buon cuore per natura, ma era un uomo sagace e perspicace.

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    E gli aveva fatto candidamente una dichiarazione.
    Era inutile per lui avvicinarsi a Lydia per un sentimento capriccioso. Se gli avessero detto ciò, Edgar era più un tipo da intraprendere un'intensa battaglia. Questo era il caso quando incrociava occhiatacce con Kelpie.
    Ma in quel momento, inaspettatamente, la cosa lo fece deprimere.
    C'erano un po' di modi per evitare che Lydia scappasse via. Se questo voleva dire che doveva diventare serio verso di lei, pensò arrogantemente, era sicuro che avrebbe potuto esserlo.
    Ma era come se quell'entusiasmo e quello schema fossero stati estirpati dalla radice, cosa che sorprendentemente fece Edgar voler semplicemente veder Lydia. Era arrivata a lavoro alla casa della famiglia contesca anche quel giorno, ma si era rinchiusa nel suo ufficio e non aveva nemmeno aperto la porta a Edgar. Anche se se lo meritava, sembrava che lei non gli avrebbe parlato per un po'. E questo non era un problema. Per Lydia, il lavoro di dottore delle fate era importante e anche se la ragione era perché non poteva permettersi di prendere un giorno libero dal suo lavoro, per cui pensò che non era stato completamente respinto da lei.
    Aveva fiducia che sarebbe riuscito a nascondere sotto il tappeto la dura prova dell'altro giorno. Ma, anche se fosse riuscito a farlo, capì che questo non significava che avrebbe fatto rimanere Lydia dalla sua parte per suo volere.

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    Sentiva che dopotutto, gli piaceva veramente Lydia, eppure, si sentiva respinto in quanto gli mancava qualcosa di definitivo per quello.

    Traduzione di Lucyl Kappa Kanwar 

    1 commento:

    1. La mia infinita lode va a questo profondo incantatore che vale la pena emulare Grazie Dottore. Ehi gente, mi chiamo Donna 38, vivo nella baia di San Francisco in California. La mia vita emotiva ha preso una grande svolta ed è stata benedetta da quando sono stata indirizzata a lui da un amico di famiglia che è diventato una sorella, il dolore era così insopportabile, mi ha fatto traumatizzare perché ho avuto notti di agitazione che mi hanno quasi reso infelice e vuoto per circa un anno prima del mio intervento con il dottor Egwali che mi ha aiutato a far rivivere ciò che pensavo fosse sparito ed è così che è finito tutto. Credimi all'inizio ero anche incredulo a causa dei miei vari incontri con un certo numero di maghi e siti web tutti sul punto di riportarmi il mio adorabile marito, sono sempre rimasto forte e sapevo anche che doveva esserci un posto affidabile per aiutare selvaggio la mia bruttissima situazione poi Kathy ha trovato l'Aritcle del dottor Egwali e me l'ha dato, poi l'ho contattato e gli ho spiegato che doveva eseguire un certo rito di cui sono state seguite tutte le procedure necessarie, da quando è stato fatto la nostra vita è stata così colorata , da allora è stato il marito ideale che una volta ho perso e amorevole verso di me e i bambini .. Grazie ancora Dottore, puoi unirti a lui su uno qualsiasi di questi mezzi ed essere un'anima felice come spero che trovi fortuna!


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      E-mail: dregwalispellbinder@gmail.com

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